Ognuno di noi ha in casa uno spazio riservato al deposito dei farmaci, così da trovare in modo rapido e immediato quello di cui abbiamo bisogno in caso di necessità. Può però capitare di accorgersi che dei farmaci siano scaduti ormai da tempo e spesso la prima cosa che ci viene in mente è di buttarli nell’indifferenziato. Si tratta però di un grave errore! Ecco qual è il modo giusto per gettarli via.
I farmaci scaduti rientrano nella categoria dei rifiuti urbani pericolosi, così come le batterie esauste o le pile. Questo significa che il loro smaltimento deve seguire delle regole ben precise, che la maggior parte delle persone però non conosce. Ed è per questo che siamo qui oggi, per vedere come procedere nel modo corretto.
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Come si smaltisce un farmaco scaduto?
Per prima cosa, una volta individuato il farmaco scaduto è necessario separarlo dagli altri elementi che compongono la sua confezione, che si possono gettare tranquillamente in casa rispettando sempre la raccolta differenziata. Di solito l’imballaggio esterno è sempre di carta, mentre i blister vuoti si possono buttare nel secchio della plastica.
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A questo punto, passiamo al farmaco, che va gettato negli appositi punti di raccolta presenti in farmacia oppure nelle cosiddette isole ecologiche. In particolare, questo va fatto per:
- Disinfettanti
- Fiale per iniezioni
- Siringhe
- Termometri
- Compresse e pastiglie
- Flaconi con residui di medicinali
- Pomate
- Sfigmomanometri
Ovviamente, si tratta di una procedura che può richiedere del tempo e dell’impegno in più, ma se vuoi essere un cittadino responsabile e avere a cuore il nostro pianeta è la cosa giusta da fare. Tutti dovrebbero seguire questo esempio, ma ognuno di noi nel proprio piccolo può fare la differenza.