I crisantemi sono tra i fiori più belli in assoluto: regalano colori meravigliosi quando gli altri sfioriscono, ma assumono in Italia un significato particolare che non li aiuta… Sembra strano, ma i crisantemi sono i fiori più diffusi sul pianeta dopo la rosa e non hanno rivali come fioriture quando il giardino inizia ad assumere un aspetto invernale. In Cina il crisantemo è considerato il fiore dei festeggiamenti, mentre in Giappone è addirittura il fiore nazionale. Il suo nome deriva dal greco crysanthemon che significa “fiore d’oro”. Il genere Chrysanthemum comprende più di 200 specie di piante erbacee e suffruticose, rustiche e semirustiche, annuali e perenni adatte alla coltivazione all’aperto, in serra e in appartamento. In Italia ne crescono spontaneamente una dozzina di specie, molto frequenti nei campi e nei prati e spesso anche coltivate nei giardini come ornamento. Fra le più note sono la comune margherita dei prati, l’erba amara (o erba di San Pietro), la margherita alpina, il piretro. Comunemente, però, col nome di crisantemi si indicano solamente gli ibridi generati da due specie: Chrysanthemum indicum e Chrysanthemum sinense. Innumerevoli sono le cultivar derivate con fiori tutti ligulati bianchi, rossi, rosati, gialli, porporini, screziati in tutte le tonalità. I capolini che in alcune varietà raggiungono anche i 20 centimetri di diametro, possono avere ligule piane, tubulose, intere, laciniate, diritte, ricurve, arricciate all’estremità, ecc. Vi sono anche varietà a bassa statura, nelle quali i capolini sono relativamente piccoli, con fiori tubulosi gialli, rosa, bianchi, violetti, arancio (crisantemi coreani). I crisantemi fioriscono in autunno inoltrato e, per questa ragione, in Occidente sono molto usati per ornare le tombe mentre in Oriente sono fiori da destinare all’abbellimento delle case. Sono ideali per la coltivazione nei giardini rocciosi, nei bordi misti, in vasi, in cassette sui davanzali o in serra, mentre alcune varietà si prestano per la produzione di fiori recisi. É possibile moltiplicare i crisantemi sia per divisione, sia per talea e, per mantenere fioriture abbondanti è comunque consigliabile provvedere alla divisione dei cespi. Terreno Il crisantemo si adatta a diversi tipi di terreno, argillosi, calcarei, leggermente acidi o alcalini, basta che siano ben drenati; non gradisce, al contrario, terreni con un pH troppo alto o troppo basso. Concimazione dei crisantemi Essendo molto vigoroso, con stelo robusto, molte foglie e grandi infiorescenze, ha esigenze nutritive elevate e va concimato con frequenza, ma a piccole dosi. Irrigazione É importante mantenere il terreno uniformemente umido in modo che le piante crescano con la stessa altezza e vigoria. Nella prima fase di coltivazione è consigliata l’irrigazione a pioggia, soprattutto nel periodo estivo; nelle fasi successive la distribuzione dell’acqua a livello del terreno permette di contenere l’insorgenza di malattie fungine.