Si possono annaffiare le piante con l’acqua della lavatrice?

Per acque grigie si intende l’acqua prodotta dalle nostre attività domestiche, come il bucato, il lavaggio dei piatti o la doccia. A differenza dell’acqua nera o dei liquami contaminati, l’acqua grigia si decompone rapidamente, non contiene batteri fecali ed è povera di azoto e fosforo. Possono quindi essere riciclati, utilizzati per altri usi e risparmiare così acqua. Scopri se puoi riutilizzare l’acqua della lavatrice per innaffiare le tue piante.
Per ridurre la bolletta dell’acqua e risparmiare questa risorsa naturale vitale, prendi in considerazione il riciclaggio delle acque grigie provenienti dalle tue attività domestiche.

È possibile riutilizzare l’acqua della lavatrice per annaffiare le piante?
È possibile recuperare l’acqua della lavatrice per annaffiare le piante, a patto di utilizzare l’acqua degli ultimi risciacqui. Contiene pochissimo sapone e può essere utilizzato per annaffiare le piante in vaso. Alcuni saponi contengono anche potassio che aiuta le piante a crescere. Se invece il detersivo che utilizzi non è ecologico, evita di annaffiare le tue piante nel terreno con l’acqua della lavatrice. Evitate anche di annaffiare le vostre piante con l’acqua dei primi risciacqui, che è ancora saponata.

Innaffiare le piante
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Innaffiare le piante – Fonte: spm
Quanto detto per l’acqua della lavatrice vale anche per l’acqua della doccia e delle stoviglie, a patto di utilizzare solo acqua di risciacquo. Tieni presente che queste acque grigie devono essere conservate per un massimo di 24 ore, per evitare lo sviluppo di batteri. Inoltre, usali solo occasionalmente, soprattutto durante periodi di grave siccità o per un breve periodo. Evitate inoltre di utilizzare quest’acqua grigia per innaffiare le piante vegetali commestibili, per non contaminare il vostro raccolto con gli agenti patogeni contenuti nell’acqua. Detto questo, l’acqua recuperata dalla lavatrice, e le acque grigie in generale, possono essere utilizzate per irrigare il prato e il vostro giardino ornamentale.

Quali altre acque si possono utilizzare per innaffiare le piante?
Piante irrigue – fonte: spm
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Piante irrigue – Fonte: spm
Per irrigare le tue piante, hai a disposizione altre alternative.

– Acqua di cottura delle verdure: dopo aver cotto le verdure, lasciate raffreddare l’acqua di cottura e usatela per annaffiare le vostre piante. Oltre ad idratarli, quest’acqua di cottura funge anche da fertilizzante naturale. Ricco di minerali, dona più vigore alle piante. Tieni presente che quest’acqua non deve essere salata e deve provenire da verdure biologiche non trattate. In questo caso potete utilizzare l’acqua del lavatoio anche per annaffiare le vostre piante.

Consiglio: per eliminare le erbacce utilizzate l’acqua di cottura delle patate. Si tratta infatti di un efficace diserbante naturale, soprattutto quando è salato. Lascia raffreddare l’acqua di cottura e versala sulle erbacce che vuoi controllare.

– Acqua piovana: quest’acqua non calcarea è la preferita dalle piante. Infatti, per annaffiare con successo le tue piante, scegli acqua di sorgente, non calcarea e a temperatura ambiente. L’acqua troppo fredda o troppo calda può creare uno shock termico alla pianta e danneggiarne l’apparato radicale.

Detto questo, recuperare l’acqua della lavatrice per annaffiare le piante è un gesto ecologico che ci permette di preservare questa vitale risorsa naturale. Tuttavia, assicurati di utilizzare solo l’acqua dell’ultimo ciclo di risciacquo e solo le piante non commestibili.

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