Tazze biodegradabili usando la zucca: l’invenzione di un designer statunitense

Lo studio di design Créme, con sede a Brooklyn, ha ideato delle tazze del tutto innovative, biodegradabili e naturali a partire da semplici zucche. Si tratta di contenitori, denominati HyO-Cup, che rappresentano una perfetta unione tra l’utile e la sostenibilità: scopriamone di più!

Tazze ottenute dalla zucca

Questa proposta a dir poco geniale, guidata da Jun Aizaki, prevede la coltivazione delle zucche in appositi stampi realizzati in 3D, in modo da fargli assumere la forma di vere e proprie tazze. In questo modo la zucca crescerà assumendo la forma dello stampo stesso, piuttosto che quella caratteristica. Infatti, questi frutti si caratterizzano per una crescita davvero rapida ed una coltivazione piuttosto semplice.

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Tazze HyO-Cup: com’è nata l’idea?

L’idea di fondo dei progettisti coinvolti in questo progetto è quella di limitare l’utilizzo dei classici contenitori di plastica usa e getta, che hanno un notevole impatto ambientale. Infatti, bicchieri e ciotole monouso sono ormai una parte comune della nostra vita quotidiana, che però finiscono per alimentare l’inquinamento di corsi d’acqua, fiumi e mari.

Tazze ottenute dalla zucca

Proprio per questo è nata la tazza HyO-Cup, che si propone di partire da elementi forniti dalla natura, in questo caso zucche, per scopi antropici. Le parole dello studio Créme a riguardo sono state: “Possiamo trasformare le zucche in forme funzionali personalizzabili, come tazze e brocche che possono essere compostate invece di riempire le discariche, come fanno gli analoghi di plastica”.

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Infatti, gli studi evidenziano come per la creazione di un bicchiere di carta sono richiesti più di 100 grammi di anidride carbonica e nella maggior parte dei casi non vengono riciclati. Invece, le HyO-Cups risultano 100% biodegradabili, essendo di origine completamente naturale.

Insomma, a prescindere dalle infinite possibilità di forme che si possono ottenere con i vari stampi, lo scopo di questi contenitori è ridurre l’impatto ambientale. Gli ideatori sperano quindi di poter diffondere questo commercio e arrivare a coinvolgere sempre più persone

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