E’ arrivata sulle nostre tavole sul finire del XVI secolo, introdotta dai Conquistadores che l’avevano denominata “l’oro degli Incas”, dopo aver sterminato i primi mangiapatate della storia: gli indios del Sud America. In tempi di carestie ha sfamato molti popoli, e ancora oggi, rappresenta uno dei cibi di base dell’umanità: stiamo parlando della Solanum tuberosum più conosciuta come patata. Per lungo tempo non ebbe il successo dovuto: era considerata solamente una curiosità botanica e creduta inoltre velenosa (in realtà, se mal conservata, è leggermente tossica); fu poi rivalutata diventando in breve tempo un alimento comune oltre che economico. Scopriamo insieme come coltivare patate
Facilità nel coltivare patate
La patata ha il vantaggio di poter essere coltivata facilmente ed avere un ciclo di produzione assai breve. Può crescere sia in pianura che sulle alture, a rotazione con altri prodotti. Sembra incredibile ma in Italia la sua coltivazione è piuttosto recente: risale alla seconda metà dell’800. Oggi la troviamo negli orti al Nord come al Sud in varietà molto diversificate (la “Siciliana di Siracusa” è una tra le qualità più apprezzate in cucina). Da un punto di vista organolettico la patata contiene il 18% di glucidi sotto forma di amido, vitamine del complesso B, vitamina C e una notevole quantità di potassio.
Coltivare patate: modalità
Le patate si dividono in precoci, semiprecoci e tardive. Quelle precoci, piantate alla fine di febbraio, si consumano come patate novelle dalla fine di maggio alla fine di giugno. Le varietà semiprecoci, piantate alla fine di marzo, si raccolgono da luglio ad agosto; mentre quelle tardive, che impiegano più tempo per maturare si piantano in aprile e si raccolgono in settembre o ai primi di ottobre per il consumo invernale. Si coltiva in un luogo aperto e ricco di luce in quanto l’ombra favorisce la crescita della parte aerea a discapito dei tuberi. Richiede un terreno moderatamente umido, leggero, sciolto e facilmente lavorabile. Se il terreno è pesante è necessario alleggerirlo mischiandolo con composto da giardino ben stagionato, foglie ammuffite o torba e aggiungendo della sabbia. Se desideriamo avere un raccolto sufficiente a coprire le esigenze di consumo di una famiglia media la coltivazione occupa parecchio spazio: per produrre circa 200 Kg di patate è necessario disporre di un appezzamento di terreno di 5×10 metri.
Come conservarle
Dopo il raccolto, che avviene in tempi diversi, a seconda delle varietà, si lasciano asciugare e quindi si possono conservare in casse in un luogo riparato dal gelo. Dev’essere un ambiente privo di luce altrimenti le patate diventano verdi e germogliano favorendo l’aumento della solanina, una sostanza presente in minime tracce nelle patate sane, ma che aumenta notevolmente durante la germogliazione e che se consumate possono provocare disturbi diversi. All’atto del consumo la buccia deve essere priva di macchie, germogli e raggrinzimenti. La polpa non deve avere odore sgradevole oltre che essere priva di macchie.